A tale proposito il 1978 è stato un anno storico, denso di affermazioni; la parabola ascendente della casa di Barzago trova il suo culmine nella Sei Giorni di Svezia, dove le macchine e gli uomini Fantic Motor conquistano per l'Italia il Vaso D'argento, uno dei più ambiti e contesi trofei mondiali. Parlando di uomini va messo in piena luce il contributo determinante del prestigioso Fantic Racing Team, piloti agguerriti e decisi, campioni formati e selezionati nella severa scuola di innumerevoli e dure competizioni. Fatta l'organizzazione, Fantic Motor messa alla prova, dimostra di funzionare come una macchina ben collaudata dove anche il più piccolo elemento è importante per il rendimento d'insieme. Così l'onnipresente officina mobile del servizio di assistenza corse, gioca un ruolo non secondario all'interno della strategia globale di gara che si avvale in più della presenza di tecnici competenti e di ottimi allenatori.
Ma è giusto e opportuno che uomini e macchine della levatura del Clan Fantic Motor abbiano un loro stile e una loro scuola Infatti, per una moto le gare sono il banco di prova più severo e inesorabile, ma anche il più esaltante e convincente. Almeno questo è il parametro di giudizio della Fantic Motor. Ogni gara vinta è innanzitutto una conferma diretta e lampante della validità e superiorità di una tecnologia. Per conseguenza ogni vittoria sul campo si trasforma in un contributo alla produzione di serie e quindi un successo commerciale. Fantic Motor, vale a dire i dirigenti, i tecnici, le maestranze, i piloti, lavorano per queste vittorie e per questi successi, che puntualmente arrivano.